Corsi

Superstizione e magia nell’antica Roma – 17 giugno 2020

Lezione on line

Rovesciare vino, olio e acqua, sorprendere dei corvi beccare una statua del dio, vedere un topo che faceva dei buchi in un sacco di farina o un cane nero che entrava in casa: tutti eventi considerati malauguranti da parte dei romani. Questi, famosi per essere pragmatici e razionali, erano in realtà un popolo superstizioso, affascinato dal magico e dall’occulto.
Il calendario stesso conteneva giorni precisi considerati nefasti nei quali era sconsigliato o vietato lo svolgimento di alcune attività come partire per un viaggio, concludere affari, compiere atti pubblici.
Diversa era la magia, considerata da Plinio il Vecchio, “scienza temibile e perversa”; essa prevedeva la capacità di dominare le forze della natura senza l’intermediazione di un Essere Supremo e per questo era fortemente osteggiata dai collegi sacerdotali.
Per combattere la negatività c’era chi teneva al collo ciondoli dalla forma di luna crescente e di fallo e molti ricorrevano a scongiuri per allontanare “jatture” e “malefici”.

“Corni e cornicchi, l’aglio a tre spicchi.
Il cocchiere sul cocchio, un ferretto nell’occhio.
Una coda di fierone (leone) e una zampa di leone,
l’agave in un vasetto e il manico d’un orcetto,
un cornetto di corallo ed un ferro di cavallo.
Piantata con gli spilli la civetta e la bocca per
lo scongiuro sempre aperta”.

Prenotazione obbligatoria

Mercoledì 17 giugno 2020, ore 17:00 – 19:00

Relatore: Dott.ssa Martina Grillone

Costo: € 15,00

Dove: dal divano di casa

Chiusura iscrizioni: 15 giugno

La lezione verrà tenuta on line, per partecipare sarà sufficiente seguire queste istruzioni:

1 – Contatta la segreteria scrivendo una mail all’indirizzo di posta info@gruppoarcheologico.it
2 – Effettua il bonifico entro due giorni lavorativi dall’inizio della lezione ed invia in contemporanea la ricevuta di pagamento alla segreteria.
3 – Scarica Skype e clicca sul link che verrà fornito dalla segreteria.

Lascia una risposta