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Giochi e giocattoli nel mondo romano – 17 aprile 2020

Lezione on line

I bambini per lo più giocavano con divertimenti adatti alla loro età insieme ai loro coetanei con giocattoli semplici o anche senza come, in fondo, fino all’inizio del secolo scorso. Il Nascondino che i Romani chiamavano latibulo, il gioco con le noci tanto diffuso che l’età infantile veniva definita “il tempo delle noci”, ce ne parlano scrittori famosi come Catullo, Persio, Marziale. Si giocava in vario modo, come a bocce descrivendo forme sulla terra o cercando di centrare un collo d’anfora; c’era poi il gioco delle fossette, forma antica di flipper. I giocattoli invece a Roma venivano regalati il giorno della nascita, per il compleanno e per le feste dei Saturnalia che si celebravano dal 17 dicembre. I giochi per i più piccolini erano i crepitacula, sonaglini il cui rumore serviva a distrarli e divertirli. Il giocattolo preferito dalle bambine erano come sempre le bambole (pupae), di fattura modesta o elaborata, di materiali pregiati o anche di stoffa, giocattoli di osso o terracotta su ruota, le trottole, gli yo-yo, il cerchio. Un altro divertimento diffuso era il gioco con la palla (pila), al quale erano collegate non solo le attività ludiche o sportive, ma anche quelle terapeutiche.

Prenotazione obbligatoria

Venerdì 17 aprile 2020, ore 17:00 – 19:00

Relatore: Dott. Gianfranco Gazzetti

Costo: € 15,00

Chiusura iscrizioni: 15 aprile

La lezione verrà tenuta on line, per partecipare sarà sufficiente seguire queste istruzioni:

1 – Contatta la segreteria scrivendo una mail all’indirizzo di posta info@gruppoarcheologico.it
2 – Effettua il bonifico entro due giorni dall’inizio della lezione ed invia in contemporanea la ricevuta di pagamento alla segreteria.
3 – Scarica Skype e clicca sul link che verrà fornito dalla segreteria.

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