Giro per le mura antiche di Roma

Le mura serviane di Roma

Visita esterna

Sabato 13 giugno 2020 – Ore: 09:00 – 16:00

Responsabili: Dott. Gianfranco Gazzetti – Dott.ssa Giuseppina Ghini

Pranzo al sacco.

Costo: € 10,00

Luogo Incontro: Viale Enrico de Nicola angolo Via Volturno – Ore: 09:00

Prenotazione obbligatoria

Tutti i partecipanti dovranno rispettare le norme di sicurezza previste dalle vigenti disposizioni di legge relative all’emergenza Coronavirus.

Per partecipare contatta la segreteria scrivendo una mail all’indirizzo di posta info@gruppoarcheologico.it

Il luogo incontro è soggetto a conferma all’atto della prenotazione.

Percorreremo a piedi l’intero circuito delle mura vedendo i tratti conservati.

Le prime difese di Roma erano rappresentate da un massiccio terrapieno (Aggere) costruito nelle zone più esposte della città (soprattutto nel tratto pianeggiante nord-orientale) e dall’unione delle difese individuali dei colli, ed è attribuito al sesto re romano Servio Tullio (VI secolo a.C.). Si tratta di una cinta muraria di almeno 7 km, in blocchi squadrati di tufo del Palatino utilizzata come appoggio per la fortificazione d’età repubblicana. La forma mista (mura-terrapieno) è riscontrabile in altre città laziali e dell’Etruria meridionale, come Ardea, Lavinio o Veio. Le mura serviane protessero Roma per più di 150 anni, almeno fino alla disastrosa invasione dei Galli. Di queste restano alcuni tratti visibili in diversi punti della città che vedremo nel nostro giro.

La ricostruzione del IV secolo a.C.

Le mura in tufo di cui vediamo oggi i resti, note come “mura serviane”, sono in realtà il frutto della ricostruzione del periodo repubblicano lungo lo stesso tracciato, a rinforzo e spesso in sostituzione dell’antico agger, dopo il sacco di Roma del 390 a.C., molto probabilmente utilizzando anche le fortificazioni precedenti. Secondo Livio furono costruite nel 378 a.C. dai censori Spurio Servilio Prisco e Quinto Clelio Siculo. Il materiale utilizzato era tufo proveniente dalle cave di Grotta Oscura (e in parte da quelle di Fidene), molto più consistente del tufo del Palatino in uso fino a poco tempo prima. L’utilizzo di questo materiale consente anche un limite di datazione; le cave di Grotta Oscura si trovano infatti nei pressi di Veio, che fu conquistata nel 396 a.C.: prima di quella data non potevano pertanto essere accessibili per Roma. Le mura si estendevano per circa 11 km (quindi un po’ più della cinta del VI secolo), includendo circa 426 ettari. Nelle mura che, a differenza di quelle Serviane, includevano l’Aventino, si aprivano 19 porte.

 

 

Luogo Incontro: Via Volturno, 60 - Roma - Ore: 09:00

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