Imperatori Romani

Augusto 27 a.C./ 14 d.C.

Roma, 23 settembre 63 a.C.

Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus

Gaius Octavius Thurinus nacque a Roma il 23 settembre del 63 a.C.. Dopo l’adozione da parte di Gaio Giulio Cesare, assunse gli elementi onomastici del padre adottivo, Gaius Iulius Caesar, seguiti dal cognome Octavianus, derivato dal nome della propria gens.

Nel suo ultimo testamento (settembre del 45 a.C.), Cesare l’aveva nominato erede principale, all’età di diciotto anni.

Fu il primo imperatore romano. Con lui, dopo decenni di guerre civili, si concluse la crisi della repubblica, e venne instaurato un regime di tipo monarchico (imperium proconsulare). Oltre alla soluzione costituzionale, l’opera veramente grandiosa di Augusto fu la realizzazione dell’unità dell’Impero, attraverso la coesione di tutti quegli  elementi eterogenei che lo componevano sotto un’unica forza regolatrice, che assicurò 45 anni di benessere e pace.

Negli anni del suo principato, Augusto introdusse riforme d’importanza cruciale per i successivi tre secoli, tra le quali si ricordano:

– l’attribuzione alle province non pacificate di legati imperiali, lasciando le altre a proconsoli di rango senatorio;

– il controllo diretto dell’Egitto, sotto il governo di un suo prefetto;

– la  riforma del sistema fiscale e monetario;

– la riorganizzazione dell’amministrazione delle città, effettuata attribuendo ad alti funzionari statali la cura dell’urbanistica, la responsabilità dell’approvvigionamento alimentare e la gestione delle acque;

– un nuovo sistema amministrativo provinciale, grazie anche alla creazione di numerose colonie;

– la riorganizzazione delle forze armate di terra e di mare (con la formazione di nuove flotte in Italia e nelle provincie);

– la promozione di una politica sociale più equa verso le classi meno abbienti, con continuative elargizioni di grano, che gli assicurarono il favore popolare;

– la creazione di una potente ed efficiente burocrazia;

– la reintroduzione di antiche cerimonie ufficiali per il ripristino delle credenze tradizionali, corrotte dalla crescente diffusione di culti orientali;

– la costruzione di una città monumentale, con la fondazione di numerosi nuovi edifici di pubblica utilità come acquedotti, terme e un nuovo ponte sul Tevere, mentre altre opere come l’Ara Pacis, l’arco trionfale nel Foro, il suo Mausoleo e la collocazione in città di due enormi obelischi portati dall’Egitto, ne avrebbero celebrato la gloria;

– un’intensa promozione della cultura, potenziando le biblioteche e divenendo, attraverso l’amico Mecenate, il patrono di poeti, oratori e storici, che ricevevano il sostegno economico necessario per dedicarsi agli studi e alle arti.

Dopo la sconfitta degli assassini di Cesare e quella di Marco Antonio e Cleopatra, a seguito della battaglia di Azio (31 a.C.), la conquista dell’Egitto sancì l’inizio del  “Principato“, anche se in forte continuità con l’età repubblicana.

Nel 29 a.C. Ottaviano divenne princeps senatus, cioè «primo» del senato e quindi primo cittadino dello Stato. Più tardi (16 gennaio del 27 a.C.) ricevette il titolo di augustus, che sarebbe entrato a far parte del suo nome, Ottaviano Augusto.

Nel 23 a.C., Ottaviano Augusto assunse l’imperium proconsulare maius et infinitum (comando perpetuo delle province), che gli permetteva di controllare direttamente le province strategiche. 

Nello stesso anno gli venne consegnata la tribunicia potestas, ossia il potere del tribuno della plebe, anche senza rivestirne la carica: poteva così esercitare il diritto di veto, di aiuto, di proporre leggi e convocare le assemblee.

Ottaviano Augusto accumulò altre cariche: il controllo degli approvvigionamenti di Roma (cura annonae) e la responsabilità delle strade (cura viarum).

Nel 12 a.C., infine, ottenne anche il pontificato massimo, la più alta carica religiosa, e il potere censorio per il controllo dei costumi e della pubblica moralità.

In politica estera Ottaviano Augusto volle proporsi come garante della pace: stipulò un trattato di pace ventennale con i Parti, nemici storici di Roma e consolidò i territori occidentali, cercando di rendere sicuri i confini europei rappresentati dai fiumi Danubio e Reno e acquisendo il Norico, la Rezia, la Pannonia e la Mesia.

Per migliorare l’amministrazione dell’impero, Ottaviano Augusto divise le province in due categorie: da un lato quelle senatorie, affidate ai governatori aristocratici, dall’altro quelle imperiali, affidate a legati del principe, di estrazione equestre o addirittura scelti tra i liberti.

Nonostante avesse sempre avuto una salute malferma, Ottaviano Augusto visse fino a settantasette anni. Non avendo avuto figli maschi nel pluridecennale matrimonio con Livia,  ed essendo venuti meno i candidati alla successione da lui prediletti, fu costretto a designare come suo successore, nel 13 d.C., il poco amato Tiberio, figliastro nato da un precedente matrimonio di Livia.

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