Imperatori Romani

Giuliano 360/363

Costantinopoli, 331
Flavius Claudius Giulianus

Appartenente alla famiglia di Costantino fu risparmiato dalla strage dei suoi familiari ordinata da Costanzo II al momento della sua successione. Nominato nell’autunno 355 cesare per la Gallia con il compito di fermare le incursioni barbare, si distinse in numerose imprese tra cui una grande vittoria ad Argentoratum (Strasburgo) contro gli Alamanni nell’agosto 357. Quando in seguito all’invasione persiana Costanzo II gli richiese le sue migliori legioni, queste si ammutinarono e lo nominarono augusto a Lutetia (Parigi) nel febbraio 360.

Fallito il tentativo di conciliazione, Giuliano si tenne il titolo di augusto e marciò contro Costanzo II che però morì improvvisamente il 3 novembre 361 lasciandolo unico imperatore. Personalità complessa con tratti di esaltazione per il mondo e la cultura classica, Giuliano traspose i suoi ideali morali oltre che in campo culturale anche in campo economico e sociale. Si dedicò al contenimento della spesa pubblica, adottò intelligenti provvedimenti per alleviare il carico fiscale sui ceti inferiori, cercò di porre un drastico freno a malversazioni ed abusi negli uffici pubblici e soprattutto si adoperò per ristabilire il rapporto oro-argento e quindi dare impulso agli scambi privati. Segnando una brusca svolta rispetto all’attività dei suoi predecessori, in campo religioso Giuliano si adoperò per una restaurazione degli antichi culti pagani ma il suo paganesimo, rigoroso ed estremo, non era adatto per fare seguaci nella colta aristocrazia e nelle masse popolari e così il suo tentativo fallì miseramente. Deciso a risolvere l’ambigua situazione sui confini orientali, nella primavera del 363 mosse contro i Persiani e nonostante la mancanza di un vero e proprio piano ottenne delle splendide vittorie. Morì per la ferita riportata in uno scontro di cavalleria il 26 giugno 363 vicino al villaggio persiano di Maranga.

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